Trattamento acustico delle sale Hi-Fi e Home Theatre abitative non dedicate

In questa pagine discuteremo di come affrontare il trattamento acustico delle sala Hi-Fi e home Theatre non dedicate.

La maggior parte degli appassionati ascolta la propria musica o guarda i film preferiti sul divano del salotto con il proprio impianto posizionato nello spazio disponibile, per esempio, tra il tavolo e il mobile tv. Questa non è una situazione negativa a priori.

Dopotutto vogliamo solo rilassarci dopo una giornata di lavoro e la nostra casa, arredata con amore e con il nostro stile fatto di mille compromessi (il primo e più conosciuto: la moglie. vedi fattore WAF), è il nostro nido di pace e da qui vogliamo partire: non vogliamo stravolgere nulla dell’ambiente, solo migliorare il nostro ascolto con correzioni mirate e minime. A noi servono pochi elementi ma che si facciano sentire immediatamente.

Sappiamo che ci sono tante regole per posizionare correttamente il sistema, il punto d’ascolto, le trappole e la diffusione, ma se non abbiamo una sala dedicata o comunque non possiamo spostare nulla dobbiamo essere sicuri di fare per primi gli interventi corretti.

Proprio perchè non abbiamo la possibilità di fare grossi interventi nella sala possono essere evitate le analisi acustiche: l’intervento (proporzionale alle metrature della sala) con pochissimi pannelli AkuPan o bass traps Kombat o LowMaster si percepisce molto di più ad orecchio che osservando i grafici. Succede anche quando cambiamo un cavo e passiamo da uno da 50€ ad uno da 1500€: addirittura in questo caso le analisi non riportano praticamente nessuna variazione. Significa forse che il suono non è cambiato? Sappiamo bene che non è così.

Erroneamente in molti guardano nelle analisi la ricerca della sola riposta in frequenza più lineare possibile (“flat”) ma senza considerare l’aspetto più importante dell’acustica di una sala e cioè i tempi di decadimento del suono. Il nostro cervello è molto più tollerante alle oscillazioni della risposta in frequenza (nel tempo zero, congelato come una fotografia, quindi una situazione puramente matematica e percettivamente innaturale) di quanto non pensiamo ma è estremamente sensibile all’amalgama sonora che la successione dei suoni nel tempo crea. Se proprio vogliamo fare le analisi della nostra sala non dedicata (per le quali consigliamo vivamente RoomEqWizard per la completezza e la disponibilità gratuita) pur sapendo che non potremo inserire il numero di elementi desiderato, dovremo osservare con molta più attenzione le risonanze (waterfall e spectral decay) rispetto alla curva della risposta in frequenza. Ma le risonanze, gli echi e i riverberi sono davvero evidenti anche senza microfono e computer e la loro correzione si effettua partendo da punti iniziali consigliati che possono poi essere rivalutati secondo le esigenze superando le regole stesse in favore del proprio gusto musicale.

Eccola quindi una vera regola che possiamo realmente consigliare: chiudere gli occhi e ascoltare. Chiediamoci cosa non va nel nostro suono ragionando per macro aree, chiari e scuri: il suono è metallico e stridente o troppo gonfio? Manca ampiezza o manca fuoco? Le basse sono magre o sono ingolfate?

Contattateci se avete dubbi o domande oppure compilate il modulo per la consulenza acustica gratuita per richiedere un progetto acustico personalizzato: saremo ben lieti di aiutarvi a compiere un passo fondamentale per la migliorare la qualità della vostra sala e delle vostre passioni!

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